Il vecchio arranca, sembra questo lo stato delle cose nel mercato dei media.
Lo scenario che fotografa la stampa, la radio, la tv e le piattaforme digitali è descritto dall'Osservatorio New Tv & Media del Politecnico di Milano con lo slogan alquanto eclatante: "la crisi accelera la trasformazione".
Il mercato sembra presentare due velocità di evoluzione: i media "tradizionali" perderanno 2,2 miliardi di euro di introiti pubblicitari (la Tv analogica il 10%) rispetto al 2008, di contro i media digitali dovrebbero crescere di 23 punti percentuali.
La crisi sembra aver messo spalle al muro i vecchi attori mettendo a nudo i limiti delle piattaforme e degli strumenti usati fin'ora: messaggi unidirezionali, informazioni con tempistiche lente, fruizione dei contenuti incanalata e obbligata.
La concorrenza dei media digitali ha potuto dare all'utenza e al mercato una spinta verso la condivisione e la qualità del servizio, basti pensare alla possibilità di vedere telefilm in streaming oppure di poter sfogliare un quotidiano con il proprio dispositivo mobile.